Per embolia polmonare si intende l’ostruzione di una o più arterie
polmonari a opera di un trombo (o più trombi) che si origina in qualche
parte del sistema venoso o nella parte destra del cuore, si stacca e
viene trasportato al polmone. L’EP è una condizione frequente, spesso
associata all’età avanzata, al decorso post-operatorio e a immobilità
prolungata. Può verificarsi anche in una persona apparentemente sana.
Gli eventi e condizioni che predispongono alla tromboflebite e all’EP
sono:
- stasi venosa (prolungata immobilità, prolungati periodi in posizione seduta/in viaggio, vene varicose)
- ipercoagulabilità (lesione, tumore, aumentata conta delle piastrine)
- malattia endoteliale venosa (tromboflebite, vasculopatie, corpi estranei come cateteri venosi centrali)
- alcuni stati patologici (cardiopatia, trauma, decorso
post-operatorio e post-parto, diabete mellito, broncopneumopatia cronico
ostruttiva, precedente EP)
- altre condizioni predisponenti (età avanzata, obesità, gravidanza, uso di contraccettivi orali).
Secondo le linee-guida l’EP può essere distinta in due gruppi:
- embolia massiva: è caratterizzata da shock e/o
ipotensione (definita come pressione sistolica < 90 mmHg o calo di
pressione di 40 mmHg per più di 15 minuti non secondario ad aritmia di
nuova comparsa, ipovolemia o sepsi)
- embolia non massiva: riguarda soggetti in
condizioni relativamente più stabili. Tra loro può essere identificato
un sottogruppo caratterizzato da segni ecocardiografici di ipocinesia
del ventricolo destro. Quest’ultimo gruppo viene individuato come
pazienti affetti da embolia polmonare submassiva.
Il risultato immediato di un evento tromboembolico, destinato a
un’area più o meno estesa del polmone, comporta conseguenze, sia da un
punto di vista emodinamico, sia respiratorio. Le conseguenze
emodinamiche sono un’aumentata resistenza vascolare polmonare dovuta a
riduzione dell’ampiezza del letto vascolare, che provoca un aumento
della pressione arteriosa polmonare e, conseguentemente, un aumento del
lavoro ventricolare destro per mantenere il flusso ematico polmonare.
Quando le richieste del lavoro del ventricolo destro eccedono la sua
capacità, si verifica un’insufficienza ventricolare destra. In tal caso
vi è una riduzione della gittata cardiaca seguita da una diminuzione
della pressione sistolica del sangue e da shock.
La sintomatologia può essere vaga e specifica in caso di episodi microembolici: il paziente si presenterà
polipnoico, tachicardico, febbrile, affetto da senso di costrizione toracica.
In caso di embolia, tale da provocare una occlusione del letto
vascolare polmonare inferiore al 50%, alla tachipnea si aggiunge
costantemente la dispnea, accompagnata da dolore toracico. Il paziente
apparirà agitato, angosciato, affetto da tachicardia, talora sudato e
febbrile. Se l’occlusione interessa il tronco arterioso o uno dei suoi
rami principali, oppure più del 50% del letto vascolare, il quadro
sintomatologico è dominato dalla compromissione cardiaca, con comparsa
di shock ed, eventualmente, di manifestazioni sincopali. Il paziente
sarà gravemente angosciato, presenterà importante dolore retrosternale,
segni di stasi venosa, dispnea e cianosi. Quando il quadro occlusivo è
completo, la morte interviene nell’arco di pochi minuti.
Qualora in questa prima valutazione permanga il sospetto di EP
bisogna rapidamente avviare l’iter diagnostico, che sarà volto
all’esecuzione di:
- Elettrocardiogramma: di fatto non diagnostico, sarà presente
tachicardia, segni di sovraccarico del ventricolo destro, importante per
escludere altre patologie (ad esempio infarto del miocardio).
- Rx torace, che mostrerà aree di atelettasia parenchimale,
versamento pleurico, elevazione di emidiaframma, anche questo è utile
per escludere altre cause di dispnea.
- Emogasanalisi arteriosa: ipossiemia e ipocapnia.
- D-dimero: prodotti di degradazione della fibrina.
- Ecocardiografia: utile per documentare la presenza di sovraccarico e disfunzione del ventricolo destro.
- Scintigrafia polmonare: che permette di valutare le immagini sia della perfusione che della ventilazione polmonare.
- Tomografia computerizzata spirale: è affidabile nella visualizzazione di EP lobari o centrali.
- Angiografia polmonare: trattamento invasivo che viene utilizzato solo se i test non invasivi non sono diagnostici
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