domenica 11 settembre 2016

Infermieri e Grandi Emergenze: ecco il Posto Medico Avanzato

Il PMA si rende necessario quando il numero delle vittime, come nel caso del terremoto del 24 agosto 2016, è piuttosto elevato.


Infermieri e Grandi Emergenze: ecco il Posto Medico Avanzato
Una Grande Emergenza è un evento improvviso che determina gravissime conseguenze per la collettività che ne è vittima. Tra le criticità che caratterizzano questo tipo di eventi vi è l’inadeguatezza, in termini di risorse, sia umane che di infrastrutture, tra i bisogni delle persone rimaste vittime dell’evento catastrofico e la catena dei soccorsi.
Un terremoto, ad esempio, determina una complessa situazione poiché vi sono dispersi su tutto il territorio, imprigionati o sotterrati tra le macerie.
Le lesioni che provocano i maggiori danni sono i traumatismi meccanici da compressione, dovuti al seppellimento del ferito, le conseguenti ostruzioni delle vie respiratorie, l’ipotermia dovuta all’esposizione a basse temperature per periodi molto prolungati e la disidratazione.
Quando il numero delle vittime è tale da non poter essere gestito dalle sole risorse presenti in loco viene allestito il Posto Medico Avanzato, noto con l’acronimo PMA.

Anello centrale della catena dei soccorsi

Il PMA è l’anello centrale della catena dei soccorsi; esso rappresenta, sul luogo dell’evento, una struttura medicalizzata che permette di classificare la gravità delle condizioni dei feriti secondo i criteri del triage (che si basano sui protocolli CESIRA e START).
All’interno del PMA vengono somministrati i primi trattamenti sanitari allo scopo della stabilizzazione delle persone ferite che verranno poi evacuate verso gli ospedali limitrofi più idonei a prendersi cura delle condizioni di quel particolare assistito.
Il PMA, dunque, coordina le ambulanze per il trasporto dei feriti presso gli ospedali nell’ottica della migliore gestione delle risorse disponibili.
Il luogo in cui allestire il PMA deve rispondere al criterio base di sicurezza dai possibili rischi evolutivi; perciò i vigili del fuoco suddividono il luogo dell’evento in zone a maggiore o a minore rischio.
Il PMA può avere diversi tipi di struttura: “in linea”, “a losanga” o “a croce” in relazione alle caratteristiche del territorio in cui viene allestito, di solito è rappresentato da una particolare tenda pneumatica appositamente attrezzata e deve essere allestito il più vicino possibile alla zona del disastro, sempre garantendo, innanzitutto, la sicurezza dei soccorritori.
Viene allestito ai margini esterni dell’area di sicurezza ed in una posizione centrale rispetto al fronte dell’evento.
La differenza tra il PMA ed un ospedale da campo è che nel primo i feriti vengono soccorsi e stabilizzati in attesa di essere trasferiti all’ospedale idoneo, il secondo invece è una struttura di cura che presenta posti letto per degenze più o meno lunghe.
All’interno del PMA si suddividono diverse aree di trattamento dei feriti, in relazione alla gravità: area triage, area rossa, area gialla, area verde e area di evacuazione.
Gli operatori del PMA sono medici ed infermieri 118, affiancati da altri soccorritori, i cui compiti sono quelli di accettare e registrare i feriti, valutarne le condizioni tramite triage, stabilizzazione dei feriti e definirne le priorità di evacuazione.
Una caratteristica del PMA è che i percorsi di accesso dei soccorritori che trasportano i feriti provenienti dal luogo dell’evento devono essere separati dai circuiti di evacuazione verso gli ospedali.

La Noria

Si parla, a tal proposito, di Noria di salvataggio o Piccola Noria e di Noria di evacuazione o Grande noria. La Noria di salvataggio è l’insieme delle operazioni messe in atto dal personale tecnico e sanitario per il trasporto dei feriti al PMA e viene effettuata su indicazione dell’operatore (medico/infermiere) che esegue il triage sul luogo dell’evento e permette di trasportare i feriti al Posto Medico Avanzato sulla base del codice colore.
La Noria di evacuazione è l’insieme delle operazioni che permettono di trasferire i feriti dal PMA agli ospedali. L’evacuazione avviene sempre secondo il criterio dei codici colore ed interfacciandosi con il 118 per la destinazione più idonea. I Pronto Soccorso degli ospedali vengono avvisati per permettere agli ospedali di competenza di attivarsi per il maxi-afflusso dei pazienti, evitando, in tal modo, di intasarne l’accesso.
Bibliografia:
  • Gestione tecnico sanitaria nelle macro emergenze, S. Badiali et Al., prima edizione, febbraio 2008
  • Protezione Civile.

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